Le prove ripetute
In laboratorio spesso e volentieri effettuiamo delle misure più o meno precise, lo scopo di questo post è di analizzare le prove dove ci sono misure ripetute, innanzitutto definiamo cosa vuol dire "prove ripetute": per un numero elevato di misure è ragionevole supporre che la media rappresenti la migliore stima del valore "vero" della grandezza misurata.Le misure si addensano quasi simmetricamente attorno alla media aritmetica (o media campionaria) del campione di N misure.
Esempio pratico:
Errori
accidentali
Prove ripetute
Risultato di misura Rm = (Vm ± SD) udm
Dove
Vm è il valore medio: somma
tutti valori e dividi per il numero delle misure fatte
SD è la semidispersione
massima : (valore più grande misurato – valore più piccolo misurato) :2
Esempio:
l1=23,2cm
l2=23,4cm
l3=23,5cm
l4=23,4cm
l5=23,3cm
Valore medio
Vm=(23,2+23,4+23,5+23,4+23,3)
: 5 = 23,36 cm
Attenzione : il calcolo è
corretto ma lo strumento usato non legge due cifre dopo la virgola , ma solo
una , per cui occorre arrotondare
Vm = 23,4 cm
Semidispersione
SD = (23,5-23,2) :2 = 0,3 :2
= 0,15 = 0,2cm
Risultato di misura
Rm = (23,4 ± 0,2)cm
Cioè : si ottiene un
intervallo di valori compreso fra 23,2 cm E 23,6 cm con valore piu'
probabile 23,4 cm .
Errore relativo percentuale
Rapporto fra la
semidispersione ed il valor medio moltiplicata per 100.
Ci fornisce la precisione
della misura.
Oltre il 10% il risultato va
considerato non attendibile.
Nel caso precedente
Er% =SD/Vm*100 =
0,2:23,4*100=0,86%
Il risultato di misura e'
dunque attendibile.
La misura e' stata molto
precisa perché l'errore è molto piccolo.
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