Consideriamo quei corpi che non hanno una forma propria, cioè corpi allo stato liquido e gassoso: corpi fluidi. Per studiare l'equilibrio statico dei fluidi ci costruiremo un modello "dei fluidi".
Parliamo di statica dei liquidi, meglio nota di Idrostatica.
Il modello di fluido viene applicato su liquidi qualsiasi, nel nostro caso studieremo l'acqua.
Trascurando il modello corpuscolare della materia e quindi tutte le sue particelle che la compongono che in tal caso andrebbero analizzate ogni singola molecole (impraticabile) per spiegarne l'equilibrio, dovute alle forze agenti intervenute sull'acqua, possiamo definire relativamente al problema dell'idrostatica un corpo (l'acqua) costituito da strati sovrapposti: le particelle di ogni strato sono sostanzialmente corpo rigidi, lastre rigide, che tuttavia possono scorrere gli uni sugli altri, trascurando l'attrito radente. In questi termini possiamo dire che tale movimento rappresenta un fluido ideale.
Il fluido ideale esclude la viscosità propria dei lquidi, tutti i movimenti di tipo vorticoso.
Dunque possiamo trasferire questo modello ai fluidi reali? Sicuramente quando parliamo del problema dell'equilibrio, vale a dire le condizioni che garantiscono che il corpo fluido resti fermo.
In idrostatica consideriamo un liquido nel suo insieme, ovvero dal suo punto di vista macroscopico, privo di attrito, nessun movimento vorticoso e viscosità nulla, un modello a strati sovrapposti.
Nel modello a strati sovrapposti, gli strati devono avere tutti lo stesso volume DV.
Si può concludere che suddividendo il fluido in strati induce a ricercare una relazione, tra massa e volume di un corpo che sia esprimibile mediante una grandezza fisica ma di questo ne parleremo nel prossimo post.
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