martedì 3 maggio 2016

CONSERVAZIONE ENERGIA MECCANICA

La conservazione  dell'energia meccanica tramite un piano inclinato




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mercoledì 18 febbraio 2015

DETERMINARE IL VOLUME DI UN PARALLELEPIPEDO

Oggi propongo una esperienza classica che viene proposta alle classi prime, determinare  il volume di un parallelepipedo, questa semplice prova è ottima perché unisce misure dirette ed indirette, pertanto sono richieste conoscenza della teoria degli errori e saper utilizzare il calibro decimale, ventesimale o cinquantesimale.


Se interessati cliccate qui volume di un parallelepipedo





lunedì 16 febbraio 2015

LA DINAMICA E IL PRINCIPIO DI INERZIA

Spingiamo un oggetto appoggiato su un tavolo:variando l'intensità della forza applicata, possiamo produrre diversi tipi di moto. Se la forza applicata è  costante, il corpo si muove a velocità costante, se però aumentiamo l'intensità della spinta, la velocità del corpo subisce un incremento cosicché il moto diventa accelerato. Le caratteristiche del moto di un corpo, dunque, sono determinate dalle forze cui esso è soggetto.
La dinamica si occupa dello studio quantitativo delle relazioni che legano le forze al moto dei corpi e si fonda su tre leggi:
1 la prima legge della dinamica o principio di inerzia;
2 la seconda legge della dinamica;
3 la terza legge della dinamica o principio di azione e reazione.


La prima legge della dinamica stabilisce le condizioni che consentono ai corpi di muoversi di moto rettilineo uniforme, cioè con velocità costante in modulo, direzione e verso.
(valido se il corpo è assimilabile a un punto materiale, nel caso di un corpo esteso, anche se la risultante è nulla delle forze applicate  ci sarà equilibrio rispetto alla traslazione ma non rispetto alla rotazione)


La seconda legge della dinamica esprime la relazione che intercorre tra la forza F applicata a un corpo e la sua accelerazione a .


La terza legge della dinamica afferma che se un corpo B esercita una  forza Fa su un corpo A allora il corpo A eserciterà su B una forza Fb uguale e opposta.
Fa= -Fb

LA II LEGGE DELLA DINAMICA th

La seconda legge  della dinamica esprime la relazione che intercorre tra la forza F applicata a un corpo e la sua accelerazione a.
Essendo la forza causa di una accelerazione, è ragionevole pensare che all'aumentare della forza applicata a un corpo, aumenti anche il suo effetto, vale a dire l'accelerazione del corpo.
Possiamo dire che l'accelerazione con cui si muove un corpo sia direttamente proporzionale all'intensità della forza che agisce su di esso, F=k*a.
Capiamo ora il significato di k che è la costante di proporzionalità, se sottoponiamo masse diverse a forze di uguale intensità produciamo accelerazioni diverse. ad esempio se lanciamo con la stessa forza una pallina da tennis e una palla da calcio notiamo che la pallina da tennis (più leggera)  percorrerà più distanza, questo avviene perché l'accelerazione è maggiore sulla pallina da tennis, in altri termini, quanto maggiore è la sua massa del corpo tanto minore sarà la sua accelerazione. Dobbiamo cosi concludere che nella relazione tra forza F e accelerazione a di un corpo si deve tener conto della sua massa m, il cui valore influenza il valore della costante k.
L'indagine sperimentale viene divisa in due fasi distinte:
1 fase  verifichiamo che l'accelerazione a di un corpo è direttamente proporzionale alla forza F ad esso   applicata;
2 fase verifichiamo che a parità di forze applicate, l'accelerazione dei corpi diminuisce all'aumentare della massa m e, più precisamente, che m e a sono inversamente proporzionali


Per gli esperimenti vedere il post 2 principio della dinamica exp