Un
generatore di corrente è un
bipolo che mantiene una
corrente elettrica fra i suoi morsetti. In
elettrotecnica il
generatore ideale di corrente è un ipotetico dispositivo in grado di mantenere una intensità di corrente costante (o comunque un prefissato andamento in funzione del tempo) fra i suoi
poli.

La
differenza di potenziale ai capi di un generatore di corrente può, in linea di principio, essere grande a piacere e variare in modo impulsivo. Un
generatore di tensione è un
bipolo che mantiene una
differenza di potenziale elettrico fra i suoi morsetti e, quindi, produce
forza elettromotrice.

Un'astrazione comunissima in
elettrotecnica è il
generatore ideale di tensione: un ipotetico dispositivo in grado di mantenere una tensione costante (o comunque un prefissato andamento in funzione del tempo) fra i suoi
poli indipendentemente dall'intensità di
corrente. In virtù della
legge di Ohm, se si collegassero i poli di un simile dispositivo ad un
cortocircuito si produrrebbe un flusso di corrente infinito.
TENSIONE Per spiegare il significato di
tensione usiamo un semplice esempio: due serbatoi di acqua sono collegati con un tubo. Se il
livello A nel primo serbatoio è identico al
livello B del secondo non si ottiene alcun movimento, mentre una differente altezza provoca il passaggio di acqua dal serbatoio col livello più alto a quello col livello più basso. Si deduce che per ottenere il movimento si ha bisogno di una
differenza di altezza.Negli impianti elettrici al posto del
tubo abbiamo il
cavo elettrico e al posto dell'
acqua abbiamo la
corrente elettrica. La differenza non è più di altezza, ma di
potenziale elettrico. Questa
differenza di potenziale (d.d.p.) prende il nome di
tensione.
Se aumentiamo la differenza di altezza, l'acqua scorre con più velocità. Allo stesso modo se aumentiamo la tensione aumenta l'intensità di corrente.
definizione di differenza di potenziale: per misurare la d.d.p. (simbolo U) tra due punti di un circuito si ricorre ad una nuova unità di misura il Volt (V). La d.d.p. tra due punti es. A e B di un circuito si misura dall’energia, espressa in Joule, che occorre spendere per trasportare ciascun Coulomb da un punto all’altro o che si può ottenere facendo il percorso inverso, (1 J/1C=1V) La tensione si misura con un voltmetro posto in parallelo al generatore o ai capi dell’apparecchio interessato o tra i punti che interessano.
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